lunedì 17 ottobre 2011

Il Fenomeno del Microcredito 6

3. Le Istituzioni di micro finanza

La micro finanza è un insieme di servizi che vengono erogati da istituzioni di credito specializzati, quali ad esempio banche, e rivolti soprattutto a persone povere e disagiate. Gli istituti di micro finanza, spesso chiamate banche dei poveri, si propongono di servire quindi fasce di popolazioni meno abbienti che normalmente non possono avere accesso al credito presso Istituti tradizionali (banche) per la mancanza di garanzie da offrire. I servizi di micro finanza intendono soddisfare i bisogni di piccoli commercianti, artigiani, micro imprese prestando loro piccolissime somme di denaro per aprire nuove attività oppure per potenziare quelle già esistenti. Le banche tradizionali che operano nei paesi sviluppati non si avventurano a erogare credito ai più poveri per due motivi: il primo è che li considerano non solvibili per la mancanza appunto di garanzie; il secondo motivo è l’elevato costo che deriverebbe dall’applicazione di un programma di micro finanza rivolto alle popolazioni più indigenti. Un istituto di micro finanza che intende avviare un programma omonimo per prima cosa deve individuare una fascia di popolazione cui rivolgere i servizi che si accinge ad erogare. Due sono i parametri fondamentali che implicano la scelta dei clienti: gli obiettivi del programma e l’effettiva domanda di servizi (criterio fondamentale). Prima di attuare un programma l’istituzione deve necessariamente studiare tutte le variabili che entreranno in gioco, vale a dire: il livello di sviluppo sia delle microimprese da finanziare sia della popolazione che potenzialmente potrebbe richiedere i servizi, il grado di istruzione e la geografia di residenza.
I servizi della micro finanza sono rivolti soprattutto a piccole imprese oppure a piccoli commercianti che producono e/o vendono prodotti agricoli ed artigianali; le caratteristiche importanti di queste piccole attività economiche sono: la gestione familiare, l’utilizzo di semplici tecnologie e il basso capitale investito. Nella fase iniziale di attuazione del programma le istituzioni si rivolgono prevalentemente a quelle microimprese già avviate, che forniscono quindi una maggiore garanzia nella restituzione della somma di denaro prestata; in un secondo momento invece si iniziano ad aiutare tutti coloro che intendono avviare una nuova attività; questa è la fase che richiede un maggiore impegno in quanto creare nuove imprese è più difficile che potenziare quelle già esistenti. Il motivo del maggiore impegno è che la creazione di nuove attività è un’operazione più incisiva dal puto di vista della riduzione della povertà: generando nuove imprese persone che prima erano sprovviste di reddito iniziano a produrre e commerciare e quindi iniziano a percepire piccole somme di denaro.
Ciò che sorprende della micro finanza è che essa riesce ad operare con fasce di popolazione che si collocano appena al di sotto della linea della povertà oppure totalmente sotto di essa con il traguardo ambizioso di risollevare le sorti di queste persone.
Secondo uno studio condotto dall’UNDP ( Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite) , circa il 75% delle persone considerate povere hanno un reddito inferiore al dollaro per giorno e la maggior parte di esse sono donne.
Le donne in termini finanziari sono molto più penalizzate degli uomini, basti pensare che in alcuni paesi del mondo esse non possono essere proprietarie di appezzamenti di terra oppure di una casa o peggio sono escluse dall’eredità. Gli istituti di micro finanza privilegiano come clienti le donne in quanto da evidenze empiriche esse risultano essere più affidabili degli uomini. Questo però non è il solo motivo che spinge i programmi ad essere indirizzati maggiormente al genere femminile, infatti una volta che le donne ricevono formazione e sostegno finanziario per avviare una nuova attività, il guadagno che ne deriva va quasi sempre a beneficio dell’intera famiglia cui fanno parte; a differenza degli uomini che molto spesso quando gestiscono le entrate familiari pensano più a soddisfare i loro bisogni che non a quelli della famiglia.
Un elemento importante che gli istituti di micro finanza valutano prima di attuare un programma è la collocazione geografica dei beneficiari, che viene distinta in contesti urbani e contesti rurali.
Gli ambienti urbani sono caratterizzati da condizioni di vita favorevoli allo sviluppo di attività, le infrastrutture sono in buono stato e consentono ai cittadini una maggiore vicinanza con gli istituti con una conseguente riduzione dei costi di transazione.
Nel contesto rurale invece lo stile di vita è totalmente diverso, le persone vivono in modo isolato a causa di infrastrutture (strade, ponti, ferrovie) quasi inesistenti che non consentono un’adeguata comunicazione tra i cittadini e che allontanano gli individui dagli istituti. Le attività che vengono svolte sono prevalentemente di carattere agricolo e quindi a cadenza stagionale. In questo ambito i prestiti chiesti sono più esigui rispetto a quelli erogati in città ma con un tasso di restituzione leggermente più alto a causa soprattutto della cattiva comunicazione tra le comunità e le istituzioni.

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