lunedì 17 ottobre 2011

Il Fenomeno del Microcredito 5

I principi della finanza etica

1. Il Credito, in tutte le sue forme è un diritto umano.
Le istituzioni che erogano credito all’insegna dell’eticità non fanno discriminazione alcuna sulla base del sesso, o di altri parametri quali l’etnia o la religione di appartenenza ma soprattutto non considerano il patrimonio come elemento fondamentale per prestare somme di denaro. Così facendo tali istituzioni curano anche gli interessi di persone povere ed emarginate.
Le istituzioni classiche considerano il patrimonio un elemento fondamentale di garanzia per i prestiti escludendo automaticamente tutti coloro che posseggono poco o nulla; le istituzioni etiche invece assumono come garanzie quelle personali, di categoria o comunità finanziando dunque attività che migliorano la condizione umana , sociale ed ambientale e valutando i progetti secondo criteri economici e sociali.

2. L’efficienza è una componente della responsabilità etica
Questo secondo principio intende ribadire che la responsabilità etica non deve essere considerata alla stregua dell’attività di beneficienza.
Gli individui che intendono utilizzare e quindi investire i loro risparmi, assumendosi la responsabilità etica, lo fanno in modo efficiente rendendo la finanza etica un’attività economica vitale.

3. L’arricchimento basato sul solo possesso e sullo scambio di denaro non è legittimo.
E’ fondamentale per la finanza etica non creare profitti da parte degli individui solamente depositando somme di denaro oppure dandolo in prestito per poi richiederlo con tassi d’interesse esorbitanti.
Naturalmente il rendimento del risparmi ed il tasso di interesse che si pratica sul denaro dato in prestito, saranno sicuramente diversi da zero ma per quanto possibile tali parametri devono essere mantenuti a livelli bassissimi.
Questa è una caratteristica fondamentale della finanza etica, gli investitori cercano di far fruttare il loro denaro con attività reali, e non semplicemente depositandoli in banca. E coloro che danno somme di denaro in prestito ad altri per poter realizzare un qualche progetto, lo richiedo indietro a tassi di interesse bassissimi.
Nel secondo capitolo vedremo come le somme di denaro messe a disposizione da istituti etici hanno portato la gente alla realizzazione si attività economiche vere.

4. E’ trasparente
Un altro requisito fondamentale per la finanza etica è la trasparenza.
Questa caratteristica è rivolta soprattutto agli intermediari finanziari, quindi a tutti quegli istituti etici che recuperano risparmio tra gli individui etici ed successivamente investono ed impiegano quel denaro.
Tutti coloro che depositano somme presso questi istituti (che fanno da intermediari) devono essere a conoscenza di tutti i processi e di tutti i meccanismi dell’istituzione finanziaria.
L’intermediario finanziario quindi dovrà curare tutti i canali di comunicazione verso i propri risparmiatori e dovrà dare visibilità di come il denaro depositato è stato investito ed impiegato.

5. Le scelte importanti dell’impresa vedono la partecipazione non solo dei soci ma anche dei risparmiatori.
Tutti gli stakeholders (portatori di interesse) economici dell’impresa devono partecipare democraticamente ai processi decisionali della società. In questo modo si spingono gli azionisti e i risparmiatori ad influenzare la condotta aziendale in soprattutto su temi riguardanti il sociale e l’ambiente.

6. I criteri di riferimento per gli impieghi sono la responsabilità sociale ed ambientale.
La finanza etica instaura rapporti solamente con attività che hanno rispetto della società e dell’ambiente e che contribuiscono allo sviluppo umano. Vengono dunque escluse tutte quelle attività che non rispettano i diritti umani come ad esempio lo sfruttamento minorile o la restrizione delle libertà civili.
Gli investitori etici non impiegherebbero mai le proprie risorse a favore di imprese che producono armi oppure che inquinano fortemente l’ambiente.

7. Adesione globale e coerente da parte del gestore dell’attività.
Quest’ultimo principio si riferisce a quegli attori economici (intermediari, banche imprese) che non applicano i valori della finanza etica in tutte le attività cui si dedicano.
In tal caso essi devono spiegare in modo trasparente quali sono i motivi per cui non tutte le attività rispettano i principi della responsabilità sociale ed ambientale.

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