venerdì 29 giugno 2012

COMUNICATO STAMPA NAZIONALE: MISSPOP170 ATTIVA IL VOSTO SU FACEBOOK. PRONTI PER I FLASHMOB A FERRARA E RAVENNA.


Sono prontissime le bellezze under 170 cm del contest MissPoP170 giunto all'edizione nazionale 2012, che saranno presenti in una delegazione ridotta il 30 giugno a Ferrara per un flashmob su Rinascimento store di vicolo SanRomano dalle ore 16.30.
La produzione ha attivato anche il voto sulla pagina Facebook che è rintracciabile al link "MisssPoP170" scritto con tre "s" oppure direttamente dal sito internet del contest, www.misspop170.it.
Le 12 miss saranno votate dal pubblico di internet e del social network più famoso al mondo, per l'assegnazione della fascia MissWeb&Media 2012, che premierà la ragazza che avrà ottenuto il maggior numero di "MiPiace"
sulla propria foto nella pagina MissPoP170; perciò abilità nelle relazioni pubbliche e molta pubblicità personale, faranno la differenza.
Le altre fasce comunque saranno stabilite durante la finalissima dei primi giorni di settembre che molto probabilmente si svolgerà proprio nella città di partenza: Ferrara.
Una collaborazione molto interessante in tal senso, è già partita con il titolare della famosa Caffetteria Boni di viale Cavour, che sarà anche protagonista del fashion ape di questo sabato 30 giugno dalle ore 19.30, con la delegazione delle miss.
Le ragazze saranno disponibili per foto, video, curiosità e gossip anche per i fotografi e videomaker che potranno approfittare del momento per scattare le loro immagini più belle. Le migliori scelte dalla produzione, saranno poi oggetto di pubblicazione ed il miglior fotografo e videomaker potrà essere protagonista del set photo e video della vincitrice per il brand Rinascimento che partnerizza il contest.
Appuntamenti a Ferrara il 30 giugno ed a Ravenna il 14 luglio per il fashion dinner al MarinaBay, tutte le info sul sito www.misspop170.it.

Redazione di Ferrara: 0532.790120
mobile: 392.9114000

foto: le prove con la coreografa.


iCom ONP
Uff. Stampa e Comunicazione

mercoledì 20 giugno 2012

Dal prodotto al coinvolgimento: comunicare ai tempi dei Social Network


In questi giorni ho risposto ad alcune discussioni che avevo lanciato su Gruppi Linkedin riguardanti l’approccio alla comunicazione aziendale e di prodotto sui Social Network. Vorrei provare a sintetizzarle in questo post, portando anche due esempi concreti di comunicazione aziendale presi da recenti casi di successo.
1) I Social Network non servono a vendere prodotti: Un Like non è un atto di acquisto e nemmeno una promessa. Usare una pagina facebook (o un altro social network) come una versione del proprio catalogo significa usarlo come una pagina pubblicitaria o poco più. I Social Network sono luoghi di relazione più che mezzi di comunicazione.
2) I Social Network sono uno strumento di business: inteso nella sua accezione più ampia. Sono innanzitutto un potente strumento di branding, in grado di migliorare le reputazione di un’azienda. Possono essere ottimi strumenti per la gestione della relazione post vendita, per raccogliere commenti o suggerimenti, per costruire comunità di pratica più o meno estese per fare knowledge management, per gestire crisi aziendali in tempo reale …. e molto altro.
3) I Social Network servono a vendere meglio i propri prodotti: una contraddizione con il Punto 1? Solo apparente. I Social Network non servono a vendere direttamente prodotti. Ma, se utilizzati nel modo corretto, permettono di creare relazioni con i propri consumatori e potenziali clienti tali da potere costruire un vantaggio competitivo e, di conseguenza, aiutare l’azienda a emergere nella competizione.
Come riuscire in tutto questo? Permettetemi un’autocitazione con una slide presa dal corso sulla Progettazione della Comunicazione Integrata che tengo allo IULM di Milano. La base della relazione sui Social Network è la conversazione. E su cosa si basano le conversazioni?

Quando si incontrano, le persone non intavolano conversazioni su caratteristiche di prodotto o marchi, ma su interessi, esperienze, valori, contenuti.
Maggiore è la possibilità di partecipare e più viva è la conversazione. La stessa cosa va replicata sui Social Network.
Cosa serve per fare questo? servono storie che raccontino argomenti di interesse per gli interlocutori in modo da coinvolgerli e generare risposte.
E veniamo agli esempi promessi nell’introduzione Si tratta di due video che , in queste settimane, hanno avuto una enorme diffusione virale.
Ecco il primo, che si intitola From Love to Bingo

E’ la storia della vita in 873 immagini, rapidissime, frenetiche, emozionanti: dalla nascita di un amore alla vecchiaia trascorsa in una sala Bingo. Parla di prodotto? NO, parla della vita, di emozioni. Argomenti di fortissima identificazione perché tutti abbiamo provato, o proveremo, ciò di cui parla il video. Parla del prodotto? SI. perché chi l’ha realizzato è Getty Images, una banca immagini, ovvero vende fotografie a chi, agenzie o aziende, le utilizza per la propria comunicazione. Il video è interamente realizzato con immagini tratte dall’archivio. E quindi il prodotto è totalmente protagonista. Pur senza mai essere menzionato esplicitamente.
Il secondo, Coca Cola Security Cameras, vuole dare una prospettiva diversa al mondo visto dalle telecamere di sicurezza: non più furti, incidenti, scene di violenza ma …
Scene rubate dalla vita quotidiana: tenere, divertenti, eroiche, comunque cariche di ottimismo e positività. Parla di prodotto? NO. La marca appare solo nel finale, come firma. Parla del prodotto? SI. Perché il video incarna i valori che la marca vuole rappresentare: open happiness, aprite la strada alla felicità. Qui sono i valori di marca e di prodotto a essere protagonisti della storia e a creare un legame emotivo molto forte con chi guarda.
Contenuti di questo tipo, oltre alla viralizzazione, si prestano molto bene a costruire altre forme di interazione e a prolungare la comunicazione: stimolare contenuti generati dagli utenti, aggregarli in concorsi, richiedere storie personali e molto altro. Il tutto per creare una connessione più profonda con gli interlocutori. Senza cercare per forza di vendere un prodotto.

Alessandro Santambrogio - Liquid

domenica 10 giugno 2012

Direct Email Marketing Portale Pubblimprese


Solo ieri ho scritto un post per annunciare l’iscrizione del Portale Pubblimprese su Twitter; (già da tempo siamo presenti su Linkedin con oltre 1200 collegamenti).
Ciò che serve ad un Portale o un sito è il famoso marketing sul web, che è come un’arma a doppio taglio, da una parte fa conoscere i propri servizi le proprie iniziative , ma per contro, se non si ha un po’ di accortezza, può portar via dalle casse molti soldi.
Pubblimprese, conta oggi più di 8500 aziende iscritte di tutte le categorie merceologiche e di qualsiasi parte d’Italia. Dal punto di vista dei servizi offerti dal Portale spiccano l’acquisto di uno spazio fisso ed il Direct Email Marketing.
I nostri iscritti conoscono i prezzi, molto bassi con un ritorno in termini di visite o ancor di più di ordini di acquisto non indifferenti.
Noi del portale ogni qual volta inviamo un’email pubblicitaria agli iscritti per conto di un cliente, speriamo quanto lui che il ritorno sia positivo. In questo modo, il cliente, rimanendo soddisfatto, tornerà a comprare i nostri servizi oppure sottoscriverà direttamente un abbonamento di invii.
Qualche giorno fa, ho deciso di avventurarmi nel commissionare un invio multiplo per aumentare il numero di iscritti del Portale. Ho contattato una delle più note e grandi società italiane ed ho scoperto che i prezzi da essa praticati sono circa il quadruplo di quelli di Pubblimprese; stupefatto di questo ho abbandonato l’iniziativa.
C’è da dire dell’altro: quando un cliente commissiona un invio di una sua email pubblicitaria per vendere un prodotto/servizio o semplicemente per far conoscere un sito ciò che si aspetta di ritorno è ad esempio un incremento di visite, se si tratta di un sito, oppure ordini di acquisto se con l’email pubblicitaria porta a conoscenza dei destinatari i propri prodotti e/o servizi.
Molte aziende che vendono il servizio di email marketing garantiscono la tracciabilità dell’invio, la lettura da parte del destinatario e molte altre cose, bè penso che siano tutte informazioni inutili; noi attraverso il Portale Pubblimprese non offriamo nessuna garanzia semplicemente perché, in base a quanto scritto prima il cliente non guarda se l’email venga letta o altre cose simili, il cliente rimane soddisfatto solo nel caso in cui riesce a destare, da parte dei destinatari, interessi nei confronti di ciò che offre con il messaggio pubblicitario; ancor di più se il cliente che commissiona l’invio pubblicitario riceve ordini di acquisto riuscendo a ripagare il costo del servizio di email marketing oppure guadagnando allora può considerarsi soddisfattissimo.
Pubblimprese ha tutto l’interesse, ad ogni invio pubblicitario commissionato, che il cliente rimanga soddisfatto perché ciò porterà alla sua fidelizzazione nei nostri confronti.
Per non parlare poi di molti soggetti che fanno direct email marketing promettendo l’invio a centinaia di migliaia di destinatari a costi elevati; bisogna diffidare da questi ultimi in quanto il loro scopo è fregare l’acquirente una volta nella vita quindi senza nessun interesse verso la fidelizzazione.
Spero di aver spiegato l’intento del Portale Pubblimprese nei confronti dei propri clienti e invito a provare i nostri servizi.

Ing. Ivan Di Natale

sabato 9 giugno 2012

COMUNICATO STAMPA NAZIONALE CON FOTO: MISSPOP170. SCELTE IERI A FERRARA LE PRIME 10 FINALISTE NAZIONALI.


Si sono svolte ieri a Ferrara le prime selezioni nazionali per scegliere le 12 finaliste del contest MissPoP170 riservato alle ragazze under 170 cm di altezza.
Nonostante tutte le avversità provocate dal sisma e dalle notizie incalzanti sulle scosse in Emilia, queste 10 coraggiosissime ragazze si sono presentate alla convocazione con tutte le carte in regola e una grandissima voglia di riscatto.
Dieci bellissime figliole che si sono messe alla prova durante la lunga giornata che le ha viste davvero protagoniste in ogni momento della selezione; un gruppo di miss agguerrite e molto convinte della loro missione, provenienti da molte parti d'Italia che hanno affrontato anche un viaggio lungo per esserci e non deludere le aspettative di nessuno.
Le prove sono iniziate alle 15 di venerdì 8 giugno all'hotel VillaRegina di Cona (FE), nella splendida cornice immersa nel verde della campagna ferrarese nella quale troneggia l'Hotel che ha ospitato la preselezione.
Scelte difficili per la giuria di qualità composta dal patron del contest Luca Martini, dalla presidente di iCom, Mariangela Fontana e dalla coreografa Louise Anne Gard, coadiuvati da tutto lo staff di iCom e Videomedia produzioni.
Ecco i nomi delle 10 prime finaliste a partire da Patrizia Montanari di Ferrara, Linda Facchini di Bologna, Maira Salvagno di Verona, Jelena Jovicic di Cesena, Camilla Pasqualon di Rovigo, Francesca Tassoni di Bergamo, Silas Amalia di Firenze, Chiara Cavenaghi di Lecco, Brigitte Linger di Bolzano e Giulia Sacchetti di Frosinone.
Molte provenienze differenti per altrettante storie diverse ed affascinanti perchè MissPoP non è solo bellezza: "...il contest non è solo di bellezza ma anche di coraggio e voglia di riscatto...una selezione naturale ha fatto arrivare qui queste splendide miss under 170 cm, ognuna con una storia diversa da mettere in condivisione, ognuna meritevole di vincere...ma in effetti queste prime 10 miss hanno già vinto tutte...", dichiara Luca Martini patron del contest, gestito in questa edizione da iCom ONP di Ferrara.
Ora la produzione è alla ricerca delle prossime 4 finaliste tra le 98 candidate che si sono iscritte al contest 2012.
La finalissima nazionale è prevista per i primi giorni di settembre in una location ancora da stabilire, ma la produzione sta preparando davvero una kermesse notevole con la collaborazione di molti partner primo fra tutti Rinascimento Made in Italy che fornisce tutti gli abiti per le miss ed EmilianAuto di Bologna per le auto che accompagnano le miss durante le selezioni e la finalissima.
Ora la palla al pubblico del web che attraverso il sito internet del contest potrà votare la sua preferita tra le ragazze in gara, all'indirizzo www.misspop170.it.

 

iCom ONP
Uff. Stampa e Comunicazione
www.icom-noprofit.it

Pubblimprese su Linkedin e Twitter


Attualmente, il ruolo dei social network, nella promozione di attività sul web,è fondamentale.
Proprio per questo motivo ho deciso di iscrivere Il Portale Pubblimprese su Twitter.
Da tempo il Portale è iscritto su Linkedin e ricevendo ogni giorno circa 6 richieste di contatto, arrivando ad avere, in poco tempo quasi 1300 utenti collegati al profilo.
Oggi ho deciso di registrare Pubblimprese anche su Twitter per avere sempre una maggiore presenza sul web.
Per Facebook le 8513 aziende iscritte dovranno aspettare ancora un pò, l'iscrizione a quest'ultimo avverrà tra qualche mese cioè dopo una ristrutturazione del Portale.

Di seguito riporto i link dei profili sui socialnetwork:

Linkedin:            

Twitter:

mercoledì 6 giugno 2012

Social Media Control Centre: la soluzione per la gestione integrata dei Social Media



La gestione efficace dei Social Media per la comunicazione aziendale è diventata un elemento cruciale di successo per il lancio di prodotti, gestione di eventi o di crisi aziendali e, più in generale, per la comunicazione di brand.
Social Media Control Centre è uno strumento- sviluppato da Liquid in collaborazione con Afterpixel – per gestire, con un’unica cabina di regia, i contenuti e l’interazione tra aziende e i propri interlocutori attraverso i principali Social Network.
Il Social Media Control Centre si occupa quindi sia della fase cruciale della definizione degli obiettivi, insieme al cliente, sia della Content Strategy, ovvero la gestione e la creazione di contenuti per veicolare i messaggi aziendali, sia della relazione con gli interlocutori ottimizzando i linguaggi a seconda del canale, distribuendo i contenuti nel modo più appropriato a seconda degli obiettivi e mantenendo un’interazione proattiva.
Non solo: attraverso l’SMCC è possibile collegare e valorizzare sui Social Media tutti gli aspetti della comunicazione aziendale online (come per esempio contenuti del blog aziendale, dei forum e altro) e offline (eventi, presentazioni di prodotto, novità, ecc.)
L’SMCC offre la possibilità di:
- Monitorare la reputazione e le attività della concorrenza - Creare / distribuire contenuti - Gestire la relazione con i propri interlocutori - Intervenire tempestivamente in caso di commenti negativi o di crisi - Raccogliere feedback sviluppando l’ascolto
COME FUNZIONA
E’ una vera e propria cabina di regia centralizzata e integrata:
- a monte con le attività di comunicazione dell’azienda, online e offline
- a valle con le community di riferimento di stakeholder, consumatori, fornitori, ecc
E’ quindi possibile collegarla efficacemente agli altri strumenti di comunicazione aziendali quali il corporate blog, il sito di prodotto o le attività di comunicazione offline creando un unico flusso di informazioni e di interazioni. Mantiene quindi sotto controllo l’intera attività aziendale sui Social Network e più in generale sul web.
Il Social Media Control Centre affianca le aziende nell’interazione operando su tre fronti:
Monitoraggio: non solo la rilevazione del sentiment ma anche la valutazione di eventuali risposte a commenti negativi ma, soprattutto, positivi.
Creazione e diffusione di contenuti: il punto chiave per la creazione di relazioni e conversazioni in rete viene affrontato sia amplificando i contenuti già disponibili dell’azienda sia creandone di nuovi a supporto delle attività.
Interazione proattiva: monitorare l’attività che si genera e rilanciarla proattivamente per mantenere viva la conversazione.
Il Social Media Control Centre può contare su 6 specialisti che curano diverse aree:
- Monitoraggio e analisi
- Blogger, stakeholder e web relation
- Creazione e ricerca di contenuti
- Gestione dell’interazione sui Social Media
- Reporting
Vengono monitorati 5 parametri fondamentali:
Portata: il numero di utenti direttamente coinvolti sui diversi Social Media;
Amplificazione: le interazioni di secondo livello come le condivisioni, i retweet, le menzioni;
Influenza: attraverso il punteggio Klout;
Atteggiamento: valutando il contesto, la polarità, il tono e il contenuto dei commenti;
Attività: bilanciando all’occorrenza i contenuti generati dal Centro con quelli della Community per evitare la sovraesposizione;
Altri parametri possono essere aggiunti su richiesta del cliente (es. conversioni all’acquisto nel caso di siti e-commerce).
I PUNTI DI FORZA
Integrazione: non solo tra i Social Media ma tra tutta la comunicazione aziendale e il web, attraverso un rapporto molto stretto con i responsabili della comunicazione del cliente che consente di ottimizzare e utilizzare anche i contenuti che un’azienda produce in modo naturale e quasi inavvertitamente.
Capacità di fornire indicazioni in tempo reale sull’andamento della campagna.
Totale misurabilità dei risultati ottenuti e, di conseguenza, del ritorno sull’investimento.
Per scarica la presentazione clicca qui o sul logo:

martedì 5 giugno 2012

Lo ZMOT Factor


Chi si occupa di marketing e di prodotti di largo consumo conosce bene lo FMOT, o First Moment Of Truth, coniato da Procter&Gamble nel lontano (se non ricordo male) 2005. Il Primo Momento della Verità è quello in cui il consumatore davanti allo scaffale del supermercato, decide in pochissimi secondi quale prodotto prelevare e mettere nel carrello. E’ qui che si gioca il successo o il fallimento di tutta la catena di marketing: in un processo decisionale rapidissimo influenzato e influenzabile da moltissime variabili, molte delle quali fuori dal controllo dell’azienda.
Il 2005 era già nell’era digitale, ma molti degli strumenti diventati familiari ancora dovevano svilupparsi. Tanto per fare un esempio, Facebook nasce proprio nell’agosto del 2005. Logico quindi che il FMOT fosse molto imperniato nel mondo fisico, con focus sul trade marketing, sul packaging, sulla pubblicità e molti altri elementi. Oggi lo scenario è molto diverso e Google introduce una nuova fase, lo ZMOT, ovvero lo Zero Moment Of Truth, che precede quello in cui il consumatore si trova davanti allo scaffale. (L’e-book è scaricabile gratuitamente qui).
Tutte le ricerche indicano come ormai il consumatore, spinto anche dalla crisi, sia diventato molto più esigente e informato e arrivi nel punto vendita con un set di informazioni spesso molto completo, ricavato principalmente da ricerche sul web (segnalo a questo proposito il report annuale sul consumatore multicanale sviluppato da Nielsen e dal Politecnico di Milano nell’Osservatorio Multicanalità). Il momento della verità, quello in cui il consumatore decide se il nostro prodotto meriterà o meno la sua fiducia, viene quindi notevolmente anticipato e si sposta al di fuori del punto vendita.
Il web diventa quindi l’arena principale in cui si gioca gran parte della scelta. Come? Attraverso i commenti degli utenti, il sito aziendale o di prodotto, le recensioni ufficiali, i comparatori di prezzo, i programmi di affiliazione, il couponing, le community di fan e molto altro ancora. Canali consultati molto spesso in sinergia per formarsi un’opinione il più possibile precisa, valutare le alternative, soppesare il fattore prezzo.
Il libro introduce un nuovo schema mentale (l’immagine a fianco è tratta dal libro) secondo il quale, dopo lo stimolo all’acquisto, si entra nello ZMOT che può assumere forme molteplici: una mamma che cerca sul telefonino l’offerta per un paio di scarpe mentre attende che il figlio esca da scuola; una segretaria che cerca l’hotel per il proprio dirigente; un papà che cerca dove portare la famiglia a trascorrere il weekend oppure che cerca la nuova auto da acquistare. Canali, informazioni, supporti (computer, mobile, tablet, ecc.), occasioni d’uso (da soli o in compagnia) aumentano notevolmente il livello di complessità rispetto allo FMOT.
Non solo: lo ZMOT si autoalimenta costantemente dal feedback: il commento di un utente, una nuova promozione, la reazione alla promozione e così via creando uno scenario estremamente mobile e variabile. E anche lo FMOT può smaterializzarsi e diventare interamente virtuale qualora si decida di dare seguito allo ZMOT optando per un negozio online. O, ancora, FMOT e ZMOT possono coincidere quando, davanti al prodotto e prima dell’acquisto, il consumatore sfodera lo smartphone per verificare le possibili alternative. E magari, subito dopo avere selezionato e acquistato un prodotto appone il proprio “like” e lo condivide. La convergenza dei Momenti della Verità!
Ora, il libro è sicuramente influenzato dal fatto che l’autore, Jim Lecinski, sia anche un top manager di Google, ma sicuramente nessuna azienda consapevole dell’evoluzione del mercato può più permettersi di affrontare il web in modo episodico e scoordinato. Vincere lo ZMOT significa avere maggiori probabilità di vincere anche lo FMOT, quello dell’acquisto, e di controllare o influenzare quelli successivi (l’esperienza diretta e il commento).
Quale può essere una ricetta vincente per le aziende, indipendentemente dalle dimensioni? Innanzitutto muoversi per passi successivi, creando fondamenta solide prima di partire all’assalto del mondo web.
1) Padroneggiare i fondamentali: avere un sito istituzionale che rispetti i criteri di usabilità; che sia chiaro e pensato per l’utilizzo che ne deve fare il consumatore e per l’azione che desideriamo compia; che sia indicizzato e facilmente individuabile.
2) Curare la reputazione e la popolarità: ascoltare con continuità il web permette di ottenere tantissime informazioni su come siete visti dai vostri consumatori e portatori di interesse. Ma anche la reputazione e la popolarità vanno costruite creando e gestendo conversazioni dentro e fuori dei canali controllati dall’azienda.
3) Pensare in modo integrato: dentro e fuori dal web, cercando sempre di assegnare priorità ai canali utilizzati partendo sempre dal vostro consumatore: chi è? cosa fa? che comportamenti di acquisto e abitudini di uso osserva? come compra? Potreste magari scoprire che essere presenti assiduamente su Groupon sia più importante di avere una pagina facebook.
L’approccio allo ZMOT non deve quindi essere diverso da quello applicato in altri ambiti: scegliere canali e modalità prioritarie sul web non è poi così diverso dalla scelta dei canali distributivi o di quelli di comunicazione. E’ solo un altro territorio con linguaggi e modalità differenti.
Avete lo ZMOT Factor? Provate a cercare il vostro prodotto o la vostra azienda come lo farebbe il vostro cliente. Se lo trovate siete già sulla buona strada!

domenica 3 giugno 2012

Per le vittime del sisma


Molto probabilmente, avrete letto decine di articoli riguardanti il grave sisma che èsi è abbattuto in Emilia Romagna, ma con queste righe voglio solamente esprimere la nostra vicinanza e la nostra solidarietà alle vittime.
La nostra sede si trova ad una trentina di chilometri dalla città di L’Aquila quando il 6 aprile del 2009 uno spaventoso terremoto ha portato morte e disastro alla popolazione della città ed alle zone limitrofe.
Noi non subimmo danni ma sentimmo completamente il peso di una ricostruzione sociale e materiale che tutt’ora è in atto seppur con luci e ombre.
Ciò che voglio esprimere è che in questi casi l’aiuto fondamentale arriva da noi stessi, il popolo emiliano è stato da sempre il fiore all’occhiello della nostra nazione sia nei confronti dell’Italia stessa ma soprattutto nei confronti del mondo intero.
Naturalmente ciò non toglie che la presenza dello Stato e di noi tutti è sicuramente di aiuto per le popolazioni colpite.
Celebri marchi di svariati settori sono nati in quella terra, basti pensare al settore automobilistico piuttosto che al settore alimentare, affermo questo perché nella mia vita ho avuto modo di conoscere ed osservare con quanto spirito e dedizione operano e lavorano; dato che i primi due anni della facoltà di Ingegneria li ho frequentati presso l’ateneo di Parma.
Il sisma emiliano purtroppo non ha colpito solamente il cuore delle persone portando via i loro cari, ha causato anche ingenti danni economici. Infatti non bisogna essere un economista puro per capire, guardando anche le immagini riportate dai telegiornali, che milioni di euro sono stati bruciati e aziende sono state messe completamente in ginocchio.
La cosa però che fa più rabbia è che operai,tornati al lavoro per dare un segno di ripresa e per affrontare a muso duro la calamità, hanno trovato la morte proprio in quei luoghi in cui nasce la speranza di una vita migliore. Come se non ci bastasse già la crisi in atto che ha bruciato moltissimi posti di lavoro, ci mancava anche la natura.
Questo è il primo articolo che dedicherò a questa brutta calamità,e per il momento scrivo a tutte le vittime dicendo di non abbattersi giacchè di forza di volontà e  di voglia di ricominciare ne hanno da vendere!
Continua….

Ing. Ivan Di Natale
Titolare Portale Pubblimprese
Dati registrati dal 15/04/2011