mercoledì 19 ottobre 2011

Sistri: rifiuti

L’accidentato iter del Sistri prova ad andare avanti, nonostante i quattro rinvii, le difficoltà tecniche e i milioni spesi inutilmente dalle imprese coinvolte nel progetto di tracciabilità digitale dei rifiuti. Dopo una serie di consultazioni e incontri, l’ultimo in ordine di tempo si è avuto ieri tra gli imprenditori del settore e la Commissione Ambiente della Camera, il ministero ha deciso un nuovo giro di prove per testare il nuovo sistema digitale e superare le difficoltà attuative. Per far questo si è decisa una nuova calendarizzazione delleprove, al fine di arrivare a un test in modo il più possibile vicino a quella che sarà la realtà il giorno del prossimo varo del sistema.

Si prevedono due date per il test.

La prima riguarderà i 72mila produttori di rifiuti iscritti al Sistri, la seconda riguarderà, invece, le 28mila aziende di gestione e trasporto dei rifiuti. Se i due nuovi test “realistici” daranno risultati positivi, allora siterrà una terza prova (che accorperà le prime due), così da raggiungere un livello di simulazione del caricamento dati “intempo reale” che sia veramente simile a quello di una ordinaria giornata di lavoro degli operatori. Un test a parte si avrà, invece, per la Campania, considerando il particolare stato di emergenza di quella Regione. Proprio in vista di queste nuove prove, il ministero sta cercando un’intesa con le categorie per giungere ad una formulazione condivisa del decreto ministeriale a cui è stata demandato il compito di individuare i criteri di separazione dei rifiuti. In pratica si tratterà di fissare i limiti quantitativi e/o le caratteristiche tecniche di “non nocività” ambientale, così da poter procedere alla definizione normativa di “non pericolosità” dei rifiuti, evitando il rischio di procedere con un criterio “soggettivo” che colpisca indiscriminatamente alcune attività.

Nell’audizione informale di ieri alla Commissione Ambiente della Camera, le realtà imprenditorialihanno ribadito che condividono l’introduzione del Sistri, ottimo strumento per il “contrasto al business ambientale” delle organizzazioni criminali, ma a patto che vengano superate le sue ormai croniche difficoltà: l’inefficienza del sistema informatico che ha causato numerose proroghe all’avvio e persino cancellazioni, che finora hanno destabilizzato la platea degli oltre 300mila operatori interessati. Sullo sfondo, poi, c’è anche la questione dei costi del passaggio al digitale: finora le imprese hanno pagato già due annualità di iscrizione al Sistri senza avere però il servizio. Secondo le organizzazioni imprenditoriali il Governo dovrebbe prendere atto di ciò e far slittare, almeno, il pagamento previsto per il 2012-2013.


Per maggiori informazioni:

Manolo Dott.Valori

Direzione Generale

Servizi Impresa

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