venerdì 11 novembre 2011

FAN BASE VS FAN:CHI VINCE?

Nonostante l’uso dei social network sia lo strumento di marketing più in voga; tutt’ora accade che i manager delle aziende discutano tra di loro su come si possa quantificare il valore economico dei fan della propria azienda su Facebook, tale dibattito acquista ancora più importanza tenendo conto dei costi che questo strumento comporta.
Certo,i manager non andranno a calcolare il valore del singolo fan perché sarebbe come se si volesse calcolare il valore per ogni televisione accesa durante la pubblicità quindi per dare una giusta valutazione a questo delicato argomento vi consiglio di tenere d’occhio alle 5 regole stilate da un brand strategist ed esperto di marketing management di fama internazionale come Oliver Blanchard pubblicate su Social Media Analytics Italia, questi 5 punti dicono che:
1. Il valore di un ‘fan’ non equivale al costo di acquisizione di quel ‘fan’
2. Il valore di un ‘fan’ è relativo alle sue abitudini di acquisto e all’influenza che ha nelle abitudini degli altri
3. Il valore di ogni ‘fan’ è unico. Non è possibile assegnarne uno arbitrario e comune a tutti i propri ‘fan’ in quanto i loro consumi non sono equivalenti
4. Il valore di un ‘fan’ è flessibile. I comportamenti di acquisto di ogni singolo fan cambieranno nel tempo, non resteranno sempre gli stessi
5. Se il valore di un fan può variare radicalmente da mese a mese e da persona a persona, è facile immaginare quanto possa variare da brand a brand e da prodotto a prodotto
Se queste tesi portano ad un conclusione che condivido – ovvero che il valore di un fan non sia calcolabile – non conviene quindi ragionare a livello di singolo fan ma concentrarsi sul valore della fan base che permette di intraprendere sia decisioni strategiche che budgettizare le attività da destinare ai social network
Quindi per sapere quale strategia social bisogna attuare per ottenere una certa fan base bisogna sicuramente inserire un'altra metrica ovvero il costo di acquisizione delle fan base, per esempio calcolando il costo delle campagne Facebook Ads.
In questo tipo di valutazioni risulta chiaro che i costi per l’azienda sono a grandi linee di tipo qualitativo e di tipo quantitativo:
a livello qualitativo l’azienda supporta costi di strategy e definizione dello storytelling, progettazione e creazione dei contenuti (testuali, fotografici, video), coordinamento e community management, change management, CRM, assistenza cliente e via dicendo, alcuni dei quali aumentano evidentemente proprio in funzione della grandezza della fan base
a livello quantitativo l’azienda supporta costi di acquisizione di fan prevalentemente tramite investimento media, che da un lato aumentano la scala dei costi qualitativi (diverso rispondere a una o cinquanta persone al giorno su Facebook, diverso risolvere uno o dieci problemi), e dall’altro lato impattano in maniera consistente sul valore che gli investimenti qualitativi producono.
Quindi tenendo conto di questi due fattori si capisce subito come non sia misurabile il valore di un fan o della fan base quando si escludono dalle decisioni aziendali gli investimenti economici e soprattutto la qualità del lavoro dell’azienda a livello qualitativo.
Un'altra fattore da considerare è la precisione con cui si va a colpire il target di riferimento attraverso ad esempio i Facebook Ads: si possono avere 50000 fan ma bisogna poi vedere quanti di questi sono “in target” perché una cosa è averne il 50% ed un’altra averne solo il 20%.
Quindi in conclusione possiamo affermare che essendo la fan base composta da persone non si può dare un valore economico ad essa perché sappiamo tutti che siamo imprevedibili.
Quindi cari manager vi consiglio vivamente di non fare previsioni di vendite nel breve termine tenendo conto solo della fan base.
Concordate con me?


Otino La Palombara
Copywriter & Digital Pr

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